Mancini: "Mi manca allenare a tempo pieno, la Serie A è la mia casa. Sull'Italia..."
Roberto Mancini si è espresso ai microfoni di Transfermarkt riguardo la sua carriera da allenatore e sulla Nazionale Italiana

Roberto Mancini, ex calciatore del club biancoceleste con cui conta 87 presenze e 15 palloni mandati in rete, si è espresso ai microfoni di Transfermarkt riguardo i suoi momenti preferiti come allenatore, sui Campionati in cui si è divertito maggiormente e sulla Nazionale Italiana.
Roberto Mancini a Transfermarkt
Mi manca allenare a tempo pieno. La Serie A è la mia casa, ma sono anche interessato a nuove esperienze e ad altri campionati.
Sul suo Campionato preferito
Ogni campionato è speciale. Ho apprezzato molto la Premier League, e gli anni passati nel Regno Unito sono stati davvero eccezionali. Ogni allenatore sogna la Premier. Detto questo, conservo bei ricordi delle esperienze in Turchia, Russia (con lo Zenit, ndr) e Arabia. Nel calcio moderno è importante conoscere culture, tradizioni e mentalità diverse, per poter gestire al meglio uno spogliatoio internazionale.
Se gli piacerebbe un ritorno in Inghilterra
Sempre
Se dopo la vittoria all’Europeo con l’Italia nel 2023 ha ricevuto offerte per allenare in Inghilterra
Sì, ma il mio impegno con l’Italia me lo ha impedito.
Il miglior acquisto per un suo club
Sergio Agüero, il giocatore con più gol in Premier League con il City.
Sulla crisi del calcio italiano
La Serie A sta vivendo un cambiamento radicale nella mentalità e nella struttura. È finita l’epoca dei patron che investivano per passione. Oggi il calcio è un business internazionale e la proprietà dei club riflette questa realtà. Per avere successo, tifosi, stampa e l’intero sistema devono comprendere e adattarsi a questo cambiamento fondamentale.
Su una squadra che ha ammirato questa stagione
In Italia, Bologna, mentre all’estero il PSG, per il mix di giovani talenti e lo spirito di gruppo.
Su cosa manca all’Italia per tornare competitiva
Ho rimpianto di aver lasciato l’Italia e col senno di poi ho capito l’errore. Sono errori da cui ho imparato e che non ripeterò. Allenare una Nazionale è diverso: non hai i giocatori ogni giorno per farli crescere. Ma devi dare un’identità alla squadra e creare un’alchimia tra giocatori che non giocano abitualmente insieme. Bisogna creare un gruppo unito e vincente.
Sul suo addio al Galatasaray senza nessuna richiesta di indennizzo e su un possibile ritorno in Turchia
Sì. Il calcio è una passione, io vivo per la passione. Ovviamente è anche un lavoro, ma non è l’aspetto economico a motivarmi. Ho amato il mio periodo in Turchia, perché è guidato da una passione pura.