Toglietevi dagli occhi il fumo: "La Lazio è arrivata una sola volta in Champions in un momento storico di 6-7 anni in cui Milan e Inter erano fuori da ogni gioco". Sarri scaglia un’altra frecciata all’indietro. Simone Inzaghi ha illuso, adesso bisogna cancellare il passato per costruire il futuro: "Questa squadra si trascina da anni un problema cronico inconscio. Abbiamo perso tutte le partite in cui abbiamo rinunciato a giocare. Il nostro campionato è chiaro, l’Europa League ci sta tritando. Questo è un limite enorme, che fa la differenza fra una squadra forte e una normale. Dopo l’impegno europeo, nessuno arriva al massimo alle gare successive, basti vedere i risultati di domenica delle altre italiane in cui c’è stata un’ecatombe, ma noi siamo completamente scarichi a ogni appuntamento. E ora ci ritroviamo con 7-8 punti in meno". E una classifica preoccupante, che rischia di essere già a un bivio. A -11 dal quarto posto e ad appena +15 dal terzultimo, occupato dal Genoa, prossimo avversario: "Nemmeno so i punti  che abbiamo né il posto che occupiamo perché adesso conta solo eliminare i difetti che vedo". Due esami prima di fine anno. Sei punti fra Genoa e Venezia perché poi inizierà un 2022 da incubo: "Nemmeno voglio pensare al Porto a metà febbraio". Perché Sarri attende prima un aiuto dal mercato. Dopo le due gare, ci sarà un nuovo vertice con Tare e Lotito. Presumibilmente, in quell’incontro prima di Natale, arriverà anche la firma del tecnico sul rinnovo sino al 2025, già annunciata dal patron. Il feeling con il presidente decolla di giorno in giorno, nonostante i risultati e il calcio spettacolo a singhiozzo. Appena 6mila spettatori anche oggi pomeriggio. Adesso sta influendo pure la crisi post-Covid e la scelta della Lazio di non far partire una campagna abbonamenti. Sembra passato un secolo da quando il beniamino Simone Inzaghi aveva riportato tanti laziali sugli spalti. Non ditelo a Lotito che, pur di rimuoverne la memoria, ha compiuto uno sforzo economico immane per sostituirlo proprio con Sarri, che arriverà a guadagnare quasi 4 milioni nei prossimi anni. Maurizio però è d’accordo con lui sui ricordi. Anzi, nello spogliatoio, li considera addirittura deleteri: "Ci sono tre giocatori che stanno facendo meglio degli altri, Pedro, Zaccagni e Basic. Tutti e tre sono nuovi, il cambiamento è più assorbile venendo da fuori con altre abitudini. Faticano di più i difensori". Cerca il riscatto Acerbi, può essere invece sacrificato in uscita (ci sono Torino, Bologna e Tottenham) Lazzari per favorire new entry, non più legati a Inzaghi: "L’obiettivo è costruire una squadra giovane e destinata a crescere nel tempo con un percorso. Questa è la strada più percorribile e adatta alle nostre dimensioni". Il Messaggero.

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CdS | Sarri punge: "Champions obiettivo esagerato"