10 anni, 10 lunghi anni senza Giorgio Chinaglia: o meglio, senza più vederlo ma, si sà, non muore niente che sia passato dal cuore. Era il 1'aprile del 2012 quando la notizia della sua scomparsa risuonò nelle orecchie di tutto il mondo del calcio: un lutto al quale il popolo biancoceleste non voleva credere. La leggenda se ne andava a soli 65 anni. 

Un campione, ma soprattutto una bandiera: l’emblema del primo scudetto laziale, l’essenza del tifo biancoceleste. Genio e sregolatezza. Trascinatore indomito. Idolo combattivo. Mito indiscusso. Immenso. E non esiste un laziale che non sappia di lui: re di ogni tempo. Dal nonno al bambino: tutti hanno sentito parlare di Long John e le sue gesta verranno per sempre tramandate, esattamente come vuole la tradizione, “di padre in figlio”. E' l'icona di una Lazio bella, dannata, romantica e invincibile. Dal dito puntato fiero, allo scontro in Nazionale con Valcareggi: amato da tutto il suo popolo ed odiato da chi, per sua sfortuna, non lo ha visto con la maglia della propria squadra. Un leader, una personalità senza eguali.

"Di Lazio ci si ammala inguaribilmente", ed anche di lui. Per sempre Giorgio Chinaglia, "il grido di battaglia".

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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