Enzo Salvi
Enzo Salvi

 

Il derby è una partita a sé: spesso non contano né la classifica né i momenti di forma. È una sfida che si gioca sul cuore, sull’orgoglio e sulla testa. 

Sicuramente la Lazio ha avuto delle difficoltà in sede di mercato, ma proprio per questo un risultato positivo nel derby potrebbe diventare per loro uno stimolo e un’iniezione di fiducia. Allo stesso tempo, la Roma sa che questa gara può dare una spinta enorme alla stagione.

Che significato ha per lei la rivalità con la Lazio nel contesto della sua identità di romanista?

È una rivalità che fa parte della mia storia e della mia romanità. Diciamo un confronto acceso, identitario, che rappresenta due modi diversi di vivere la città e il calcio. Essere romanista significa anche sentire quella scarica di adrenalina in più quando c’è la Lazio dall’altra parte.

Che cosa rende speciale il derby di Roma rispetto agli altri?

Il derby di Roma non è solo una partita: è un evento che ferma la città, che divide famiglie, amicizie, quartieri. È colore, passione, tifo viscerale. Nessun altro derby in Italia ha questa forza emotiva: a Milano o a Torino può essere una grande sfida sportiva, a Roma diventa vita quotidiana, una questione di cuore e appartenenza.

C’è un giocatore della Lazio (passato o presente) che avrebbe voluto vedere con la maglia della Roma?

Onestamente non ho mai avuto desideri di questo tipo. Ogni calciatore che ha indossato la maglia biancoceleste ha fatto il suo percorso, ma per me la Roma è un’altra storia, è identità, passione e appartenenza. Indossarla significa molto di più che essere un grande giocatore.

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