Era il 27 maggio del 2001, il culmine di una stagione fatta di alti e bassi e sotto le aspettative. Quella che era una Lazio rinforzata si scontrò prima con le dimissioni di Sven-Goran Eriksson e il successivo ritorno di Dino Zoff sulla panchina biancoceleste e poi con un percorso altalenante che trovò una continuità solo nella seconda parte della stagione. Ecco che allora quella che poteva essere una stagione stratosferica si trasformò in un'annata in cui un qualunque minimo errore avrebbe potuto far pesare il percorso cattivo intrapreso nelle prime giornate. E' questo il caso di Inter-Lazio, una gara giocata in campo neutro al San Nicola di Bari a causa di una squalifica sul campo per via degli atteggiamenti dei tifosi interisti, complici del lancio di uno scooter verso i tifosi avversari.

Una partita accusata di aver fatto perdere lo scudetto ai biancocelesti: la verità è, però, un'altra. Quella gara è stata la punta dell'iceberg di una stagione al di sotto delle aspettative, un anno in cui la Lazio non riuscì a brillare sotto vari punti di vista e che inciampò (anche) in quella che potrebbe essere tranquillamente la fotografia di quella stagione: il gol di Dalmat, uno dei 3 fatti in Serie A dal centrocampista, da 40 metri sotto l'incrocio dei pali, una beffa al termine di una gara condotta solo dai biancocelesti fatta di occasioni mancate e il rimorso per una stagione che si sarebbe potuta capovolgere in pochi secondi. I biancocelesti passarono in il solito Hernan Crespo, quell'anno capocannoniere della competizione.

Stadio San Nicola di Bari
 

Al di là del risultato, questa partita rimane nella storia come una gara insolita giocata in una cornice ben diversa da quella di San Siro. Un'eccezione che rimarrà nella storia.

Hernan Crespo, autore del gol del vantaggio. 
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