Una sfida da cardiopalma quella andata in scena all’Olimpico di Roma contro il Torino. Nei minuti finali un guizzo di Noslin crea un’occasione imperdibile per la Lazio: l’olandese subisce un fallo in area di rigore, il direttore di gara nega fermamente il penalty, ma fortunatamente la decisone cambia quando si reca al Var e vede il clamoroso rigore, impossibile da negare ai biancocelesti. 

Cataldi sul dischetto trasforma il rigore e manda la Lazio sul pari, per 3-3. Un risultato che tuttavia lascia l’amore in bocca ai biancocelesti, non in grado, soprattutto nel secondo tempo, di imporsi e costruire occasioni pericolose. La Lazio perde l'occasione di conquistare tre punti e va alla sosta con soli 7 punti in classifica in sei gare disputate.

Cataldi ai microfoni della conferenza stampa

Il mister l'ho ritrovato come lo avevo lasciato, non è cambiato in nessun modo. Lo stesso martello di prima, e su questo lo dobbiamo seguire. Prendere 3 gol oggi è un peccato.

Una mia autovalutazione? Giocare a due cambia, qualche meccanismo cambia, e ci vuole un po' di tempo. Non sono bravo nelle autovalutazioni.
Bel momento il gol, contento per il pareggio, ma l'obiettivo era fare un'altra vittoria e metterci a posto. Lavoreremo in queste due settimane.

Non essendo belli esteticamente, ha dimostrato di avere qualcosa di importante. Questa squadra ha un'anima.

Nei minuti di attesa della convalidazione del Var

Bella domanda. Non so come non si possa dare un rigore in diretta del genere. Fischia, perché è una roba netta. Io fischio e poi, semmai, vado a vedere. Io sono di parte.
Nel parapiglia sono cose che ci stanno, si creano problemi. Negli ultimi 10 minuti tante cose sono state lasciate andare, che innervosiscono. È normale che uno si lasci andare, ma sono cose da campo. Mi aspettavo che fischiasse subito.

Sugli infortuni in squadra

Quando sei un giocatore, non pensi a qualcosa di particolare che possa scaturirgli. Spero sia solo un momento e spero di recuperare più giocatori possibili in queste due settimane.

Sul ritorno alla Lazio

Non ho rivincita con la Lazio. Ci sono stati momenti, l’anno scorso, in cui doveva andare così. Diciamo così. Forse ha fatto bene a entrambe. La mia storia con la Lazio è un tira e molla: sono contento di essere tornato a difendere i miei colori.

Sulla Nazionale? Non ci ho pensato molto. In questi 12 anni di carriera mi è dispiaciuto, ma non penso dipenda da me. Credo che ci siano giocatori più forti in quella zona di campo.

 

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