Ora il brasiliano è l’insostituibile della Lazio, l’unico a non aver saltato una gara con Sarri.

Come riportato da Il Messaggero, il brasiliano stasera a mezzanotte compirà 29 anni. Sarri continua a coccolarselo e a prenderlo in giro sul suo principale difetto: «Se giocasse sempre al 100%, non sarebbe nel campionato italiano. Ha dei momenti in cui si assenta, gli dico spesso stai facendo il guardalinee, ma entro fine carriera dovrà limitare questi cali del tutto». Prima di spegnere le candeline, Felipe domani esprimerà questo desiderio. Poi organizzerà una festa coi compagni all’Olgiata, cercando di non entrare in conflitto col party di Luis Alberto. Perché ora deve pensare al Torino, contro cui all’andata arrivò solo un pareggio su rigore al 91'. Partirà ancora dal primo minuto, il numero 7 biancoceleste. Anche perché Pedro è in forte dubbio, se non quasi out (domani provino decisivo), per una ricaduta al polpaccio. Se Felipe Anderson centrasse le 6 partite che mancano, sarebbe l’unico biancoceleste a non averne saltata una, fra campionato e coppe, negli ultimi 28 anni: Marchegiani e Winter gli ultimi a chiudere l’enplein nel 1993-94 con 40 partite su 40

Intanto Romagnoli, in attesa di trovare l’intesa definitiva sull’ingaggio (a 3,2 milioni) con la Lazio, sta già visionando case intorno a Formello.

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Lazio-Torino, (quasi) un anno dopo la salvezza del Toro e la polemica di Cairo su Immobile