Esclusiva Derby, D’Eusebi @Azzykky: "Lazio come Pompeo, Roma come Cesare. Lotito come..."
Il divulgatore della Roma antica Gian Marco D’Eusebi racconta il derby tra storia, social e cultura: “Lotito? Un moderno Cicerone, amato e discusso”

Da tifoso giallorosso, come vivi l’attesa del derby contro la Lazio? Pensi che il clima di questa partita abbia qualcosa in comune con la passione e l’appartenenza che racconti quando parli dei cittadini dell’antica Roma?
Allora, in realtà, ad essere sincero non amo accostare il mondo calcistico al mondo dell'Antica Roma. Sono due mondi troppo lontani, ma non parlo di tempo, parlo di disciplina. I vigiles della Roma antica non avrebbero mai accettato il comportamento dei tifosi di oggi. E soprattutto il mos maiorum romano, che rappresenta il valore massimo della morale e dei principi di comportamento del cittadino, non avrebbe mai permesso scontri, fumogeni e coltelli. La mia passione per Roma e l'Antica Roma non sfiora minimamente la passione per il calcio. Sono due passioni che vivo in maniera completamente diversa. Roma è la mia (e la vostra) storia, origine e vita. La Roma è "mi padre la domenica". Io personalmente il derby come lo vivo? A volte mi viene mal di pancia. Forse prima di più, oggi invece mi scivola un po' più addosso.
Su Instagram e TikTok porti la storia antica a un pubblico giovane. Secondo te, i social oggi hanno lo stesso potere di aggregazione e di “tifo” che avevano un tempo i giochi del Colosseo o del Circo Massimo?
Oggi ci sono i social e gli influencer. Ieri c'erano solo gli influencer. Giulio Cesare era certamente un "influenzatore" di masse, capace di parlare al popolo e trascinarlo! Il tifo di oggi io lo assocerei al tifo delle fazioni durante le corse al Circo Massimo. Le fazioni erano divise per vari colori e se non ricordo male c'erano i Verdi e gli Azzurri che disputavano una sorta di derby quando correvano. Anche loro scatenavano qualche rissa sugli spalti. Nerone era un grande tifoso dei Verdi (la "prasina" si chiamava). MAI associare il tifo alle battaglie, il tifo lo si associa solo al tifo.
Guardando oltre il calcio: il derby rappresenta anche un fenomeno culturale e sociale per la città. Quanto pensi che il derby Lazio–Roma rifletta ancora oggi quella divisione e quel senso di appartenenza che caratterizzava le fazioni popolari di duemila anni fa?
Il derby separa i tifosi di oggi come li separavano i Verdi e gli Azzurri che dicevo prima. Tanto quanto gli optimates e i populares dividevano gli ideali politici delle persone ai tempi di Pompeo e Cesare. Oggi il derby è sicuramente un fenomeno culturale che fa spettacolo, ma deve restare lì. Nello spettacolo. Finito quello, tutti a casa.
Io sono un ex rugbista, ho giocato 10 anni a rugby (di cui 8 nella Lazio tra l'altro). Il rugby ha tantissimo da insegnare al calcio, a partire dai tifosi, l'arbitro, il rispetto, la disciplina. Un altro mondo...