Photo by Paolo Bruno/Getty Images via onefootball
Photo by Paolo Bruno/Getty Images via onefootball

In seguito all'esonero del tecnico Luciano Spalletti, che era alla guida della Nazionale dalla stagione 2023/2024, Gennaro Gattuso è il nuovo mister degli azzurri. In merito al suo nuovo incarico e al periodo che sta vivendo la Nazionale Italiana, che rischia di non qualificarsi ai Mondiali per il secondo anno consecutivo, Gattuso si  è espresso in conferenza stampa.

Gattuso in conferenza stampa 

Grazie per la fiducia, è un sogno che si avvera, spero di essere all’altezza. Il compito non è facile, ma di facile nella vita non c’è nulla. Sappiamo che c’è tanto da lavorare. C’è poco da dire, c’è da lavorare, da andare in giro e parlare con i giocatori, entrare nella loro testa, trasmettergli cose positive. Sento dire da anni che non c’è talento, non ci sono giocatori, io credo che invece ci sono e bisogna metterli nelle condizioni di farli esprimere al massimo. Non ho altro da dire, speriamo di dimostrare di fare un bel lavoro, l’obiettivo è riportare l’Italia ai Mondiali. Per il nostro calcio e la nostra nazione è fondamentale.

Su cosa ha bisogno la Nazionale 

Entusiasmo, voglia, di essere uniti. In questi giorni ho ben chiaro quello che bisogna fare. Bisogna ritrovare l’entusiasmo e non pensare in modo negativo. Chi viene a Coverciano deve venire con entusiasmo, bisogna creare una famiglia che è la cosa più importante. Questa è la priorità, tornare a una mentalità che ci ha sempre contraddistinto in questi anni.

Se è convinto o spera di tornare ai Mondiali

 La convinzione, abbiamo giocatori importanti. Abbiamo giocatori che fanno parte dei primi dieci al mondo nei rispettivi ruoli. Ma ripeto: squadra, non singoli. La squadra ha valori. Quando mi hanno chiamato non ho esitato un istante. C’è da lavorare e la consapevolezza di poter raggiungere l’obiettivo.

Su cosa manca alla mentalità italiana

C’è un dato che deve far riflettere: il 68% di giocatori stranieri nel nostro campionato. A livello di giovanili è stato fatto un grandissimo lavoro, ma dopo l’Under 19 i ragazzi si perdono. A Spalato giocavo con 2005, 2006 e 2007. Il cambiamento più importante è questo. Stare due volte fuori dal Mondiale non è semplice, già è pesante questa maglia. Dobbiamo ritrovare entusiasmo, la parola paura non deve esistere, non andiamo da nessuna parte.

Sulle parole di La Russa

Non voglio far polemica con La Russa, spero di fargli cambiare idea. Nel 2005 ho vissuto un incubo, per 5-6 mesi sono stato molto male. Dovevo lasciare il Milan, le prestazioni erano sotto i miei standard. Non è stato facile. Spero di fargli cambiare idea e raggiungere l’obiettivo che abbiamo in testa.

La rosa della Nazionale 

La figura da calciatore è difficile da cancellare, ma le squadre che ho allenato hanno espresso un buon calcio. Oggi un Gattuso nella mia squadra non lo metterei nella mia squadra, questa è la verità. Ma se si pensa solo a cuore e grinta non si stanno 10 anni a lavorare quasi ogni anno. Ho le mie idee, il calcio è cambiato, bisogna entrare nella testa dei calciatori. Con alcuni devi parlare in un modo, gli esempi avuti in passato sono difficili da portare come esempio. Il calciatore di oggi è diverso, è molto più professionista oggi che ai miei tempi. Ma fanno più fatica a fare gruppo. Ma sono molto più preparati.

Sullo staff e sul suo passato

Ho Bonucci nel mio staff, ho componenti che ho da tanto. Poi Zambro, Prandelli, Simone ci daranno una mano con Viscidi per far crescere la struttura. Per me è un onore. Io col Napoli ho perso la Champions per 1 punti, col Milan lo stesso, all’Hajduk ho letto che ho fatto una stagione disastrosa ma ci siamo giocati lo scudetto fino all’ultima giornata imbottiti di giovani contro la Dinamo che ha vinto 19 titoli su 20 con giocatori fortissimi. Dipende da come vengono scritte le cose. Solo una squadra vince, ma bisogna vedere come uno ha lavorato, se ha fatto crescere la squadra. In questi anni qualcosa di buono ho fatto.

Sul calcio

A me piace parlare di calcio, svegliarmi la mattina e parlare di calcio. spero di non stressare gli allenatori della Serie A e chi lavora all’estero. Voglio vedere gli allenamenti, le partite, parlare con i giocatori, vedere il campionato italiano. Sarà questa la mia vita, treni, aerei.

Cosa si è detto con Lippi

Sapete dove voglio arrivare con CT. E la prima parola è stata questa. Spero di fare quello che ha fatto Marcello, non vincere il Mondiale ma creare l’alchimia che ha creato con lo spogliatoio. Avere quel senso di appartenenza, venire con entusiasmo a Coverciano.

La conferenza prosegue nella pagina successiva 

Fiorentina, visite mediche in corso per Džeko: nel pomeriggio la firma sul contratto
Gravina: "Gattuso? Lui ha voluto anteporre il noi all’io, lanciando dei messaggi molto chiari"