Intervenuto in conferenza stampa nel post partita, il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha commentato la sconfitta arrivata in trasferta contro il Lecce per 2-1. Queste le sue parole: "Ci chiediamo da un anno e mezzo cosa ci succede a volte in certi momenti a volte in certe partite. L'approccio è stato di qualità senza concede nulla, ma le avvisaglie del calo già c'erano a fine primo tempo. Nel secondo abbiamo perso una serie di palle consecutive in uscita che hanno dato fiducia al Lecce che poi ci ha tenuto nella nostra area. Avevamo ridotto questa passività mentale, oggi ci è ritornata per cui non siamo totalmente guariti. Gli ululati razzisti contro i giocatori del Lecce da parte dei nostri tifosi? Non voglio fare il menefreghista sull'argomento, ma dalla panchina non si è sentito assolutamente niente. Mi sento responsabile della sconfitta come tutti i componenti del gruppo. Il cambio di Milinkovic è stato un fraintendimento dello staff, per cui la confusione c'è stata sia in campo che in panchina. Marcos Antonio è entrato bene oggi, ci ha ridonato un minimo di palleggio che non stavamo più avendo. L'inerzia della squadra era negativa, tant'è che dopo lo svantaggio non abbiamo avuto una grande reazione. Non mi sembra il caso di additare i ragazzi giovani che sono entrati nel secondo tempo. Il calo fisico è un alibi he non va dato a nessuno. Noi ci siamo spenti come un fiammifero all'improvviso. Se fosse stato un problema di aspetto fisico avremmo perso progressivamente le energia durante il corso della partita, e così non è stato. in questi giorni Pedro dava la sensazione di essere molto vivace, per questo ho voluto sfruttarlo nella prima parte di gara sapendo che comunque avrei avuto bisogno anche di Felipe Anderson. Il Lecce è venuto fuori quando noi gli abbiamo concesso l'inerzia della sfida. Per caratteristiche non siamo una squadra di grandissime velocità, semmai corriamo tanto ma non disponiamo di accelerazioni devastanti. Si può lavorare sull'aspetto aerobico ma non di cilindrata. La Lazio in 8 anni è la squadra che corre di più, il problema è che in alcune frazioni ci si spenge la mente e di conseguenza subiamo l'aggressività delle altre. Quello della superficialità della mia squadra è un aspetto da prendere in considerazione, ma alla dine ci stiamo martellando talmente tanto sull'argomento che non perché si parla di presunzione dei miei. Alla fine chi cazzo siamo? Io qui dentro a parte Pedro non vedo giocatori che hanno vinto tutto e che possono permettersi di eccedere di presunzione." 

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