È stato snervante e traballante anche l'arrivo di Mattia Zaccagni, botto dell'ultima giornata avvenuto a tre ore scarse dal gong di mercato, dopo 18 ore di trattative. Zaccagni è della Lazio, per sfinimento. L'accordo con il Verona era chiuso da lunedì sera, quello con il giocatore è stato trovato nel rush finale. Si è sfiorata la rottura con Tullio Tinti, manager del trequartista e storico agente di Inzaghi. Il grido "è fatta" è stato lanciato quando Zaccagni e il suo procuratore hanno accettato l'ultima offerta presentata da Lotito: 4 anni di contratto a 1,7 milioni più bonus. La richiesta iniziale era di 2 milioni più bonus, ritenuta esagerata dalla Lazio. Zaccagni guadagnava 500 mila euro a Verona e prima di accordarsi con Lotito ha firmato il rinnovo con l'Hellas fino al 2023. È stato così possibile cederlo in prestito gratuito con obbligo di riscatto a 7 milioni. Il giocatore è atteso oggi a Roma: "Grazie Verona, sono arrivato bambino, vado via da uomo. Ho ambizioni e voglia di scrivere un altro capitolo della mia vita", il post di saluto e di arrivo. Per raggiungere l'accordo sullo stipendio è servito uno sforzo in più di Lotito ed è stato necessario uno sconto da parte di Zaccagni. Nel primo pomeriggio si era temuto lo strappo. Il Verona per cautelarsi ha velocizzato il trasferimento di Caprari. Lo scambio dei documenti è stato completato intorno alle 19, il contratto è stato depositato in tempo, senza brividi. È servito un mercato ingegnoso per ovviare ai blocchi e accontentare il più possibile Sarri. Gli esborsi più pesanti sono quelli di Basic (6,8 più bonus) e Zaccagni (7). Sarri aveva individuato in Kostic l'ala ideale da raggiungere in avanti. L'offerta della Lazio è sempre stata sotto i 15 milioni, lontana dalle richieste dell'Eintracht. Lo riporta il Corriere dello Sport.

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