A tutto Sarri: dal Napoli alla Lazio passando per il ciclismo e Maestrelli
Maurizio Sarri si è raccontato in una lunga intervista ai canali della Serie A

È scaramantico?
Molto meno che da giovane. La palla però quando esce non la tocco ancora, è dei giocatori, sarei un intruso.
La diverte ancora il calcio?
Si, ma con determinati presupposti. Di andare a casa la sera pensando che bell’allenamento che abbiamo fatto oggi. In questo momento sta capitando. Abbiamo dei limiti, ma i ragazzi si stanno impegnando tanto.
Rimpianti?
Non più di tanti. Ho avuto un carattere che magari non mi ha permesso di arrivare a determinate cose, ma non ho fatto tanti compromessi.
Che papà è?

Sono stato un po’ assente. Il rapporto con mio figlio è stato un po’ conflittuale soprattutto quando era giovane, ma una volta divenuto adulto è tutto migliorato. Adesso il rapporto è buonissimo.
L'augurio?
Sarebbe bello riuscire a creare una base di calciatori che con due o tre innesti possa farti arrivare a un livello sopra rispetto a quello dove siamo. La speranza è che tutte le componenti ci diano una mano.
Come vorrebbe chiudere la carriera?
Con la Lazio che riesca a prendere il Flaminio, che alla prima partita ci sia io in panchina e che lo stadio si chiami Tommaso Maestrelli.
Nella pagina successiva il video con l'intervista










