Andrea Marinozzi - riutilizzabile
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Come valuti invece le individualità della Lazio considerando anche il blocco sul mercato?

Come lo scorso anno, quindi una squadra che ha fatto un gran campionato ed una buonissima prima parte europea per poi calare nella seconda parte di stagione perdendo gli obiettivi. La posiziono lì, sesto posto Europa League, penso sia quello l'obiettivo principale per questa squadra, cercando di raggiungere un obiettivo che lo scorso anno è sfumato: non sarà facile perché mi sembra che siano tante le alternative a quel livello. Come individualità penso manchi un'alternativa a centrocampo, Dele-Bashiru lo vedo un po' in difficoltà, è uno dei calciatori che citavamo prima: più istintivo che magari ha bisogno di più tempo rispetto agli altri, forse questo varrà anche per Nuno Tavares però sarebbe un peccato non vederlo ai livelli dell'inizio della passata stagione perché poi è calato anche per gli infortuni. La Lazio la valuto come classe media, medio-alta, lo scorso anno ha stupito e ha aumentato il livello della prima parte di stagione per poi calare nella seconda parte, il mercato non c'è stato ed i giocatori sono rimasti quasi tutti gli stessi quindi la colloco lì. Mi aspetto più minutaggio per Belahyane e Provstagaard, ragazzi che l'anno scorso erano comparse e possono diventare più protagonisti in questa stagione.

Nuno Tavares

Si è parlato tanto del vantaggio di non avere le coppe europee al primo anno con Sarri, ma l'aver solo una partita a settimana può essere un boomerang per la Lazio? In caso di sconfitta non è facile lavorare sereni per un'intera settimana…

Questo è l'unico problema, per il resto ci sono solo vantaggi soprattutto con la nuova Champions ed Europa League, perché si gioca di più nel periodo in cui solitamente ti fermavi da dicembre a febbraio e poi non c'è più il girone semplice che potevi gestire facendo tantissima rotazione: ci sono più partite complesse e rischi come ha fatto la Roma lo scorso anno di tirare la qualificazione fino all'ultimo e rischi di sprecare molte energie. Per Sarri è un vantaggio come lo è stato lo scorso anno per Conte, che anche lui è un altro allenatore molto di campo, hai la possibilità di cambiare, provare e gestire nella settimana; l'unico svantaggio è proprio quello che hai citato, ma per il resto vedo solo vantaggi.

Come hai visto invece la Roma? Benissimo le prime due poi qualche scricchiolio contro il Torino c'è stato…

Devo dire invece non benissimo le prime due, ho visto dei limiti anche nelle prime due gare: sono state partite molto da Roma di Ranieri e poco da Roma di Gasperini. Mi spiego: grande forza mentale della squadra, una forza aumentata clamorosamente con l'arrivo di Ranieri non a caso è stata la miglior squadra italiana per punti conquistati nell'anno solare, ha la capacità di indirizzare gli episodi, di capire la partita e di essere un po' sporchi quando serve, mentre con il gioco così e così servirà anche qui tempo ancor di più rispetto a Sarri perché è completamente una rivoluzione per Gasperini cambiare piazza e portare le sue idee ad un gruppo non abituato e anche per i giocatori capire subito le indicazioni Gasperini. Ci sono difficoltà soprattutto con la palla nello sviluppo del gioco sugli esterni che è fondamentale per Gasperini, senza palla invece la squadra è abbastanza aggressiva e mi sembra sia più avanti nel lavoro.

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