Nella giornata di ieri era in programma un nuovo incontro tra il presidente della Lazio, Claudio Lotito, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L'argomento ovviamente era lo stadio Flaminio e la possibilità che possa diventare la nuova casa per le partite casalinghe dei biancocelesti. 

L'incontro in questione però è al momento rimandato. Non sembrerebbero esserci particolari intoppi o problemi ma semplicemente pratiche che richiedono più tempo del previsto. A rilevarlo è Il Corriere dello sport.

Ulteriori dettagli

L’incontro in programma in Campidoglio, previsto per ieri, tra il presidente della Lazio, Claudio Lotito e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in merito al progetto del nuovo Flaminio, è stato posticipato. La motivazione? Il sopraggiungersi di alcuni impegni in agenda.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, si tratta di un rinvio breve, la prossima settimana dovrebbe essere il momento giusto per tornare a parlare del futuro dello stadio cittadino che il Comune vuole vedere riqualificato, mentre Lotito ne vuole fare la prossima casa dei biancocelesti. La speranza in casa Lazio è quella di avere tutte le risposte da parte delle istituzioni, in particolare dell’Avvocatura comunale, sulla richiesta del patron biancoceleste di ottenere i diritti di superficie, così da poter stipulare un contratto di diritto privato. Scartata quindi la strada della concessione, sulla quale si era iniziato a ragionare agli albori della vicenda.

Un ostacolo da superare

Questo sembrerebbe uno degli ultimi ostacoli da superare, forse il più grande per Claudio Lotito. Se fossero concessi i diritti di superficie, la questione andrebbe a semplificarsi per Lotito per accendere il mutuo necessario per i lavori e in più il Flaminio uscirebbe tecnicamente dal patrimonio indisponibile del Campidoglio (che comunque si riserverebbe la capacità di controllo sul bene) per poi passare a un soggetto privato. L’obiettivo di entrambe le parti è di chiudere questa partita, rispettando i tempi burocratici, entro la fine del 2025.

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