Viglia di campionato per la Lazio. Dopo i successi contro Sassuolo (2-1) e Genoa (1-4), i biancocelesti vogliono centrare la terza vittoria consecutiva in Serie A, per proseguire nella corsa ad un posto in Europa. Il prossimo avversario della squadra di Sarri sarà il Torino, reduce da due risultati utili consecutivi, arrivati contro la Salernitana (vittoria per 0-1) e la capolista Milan (pari casalingo per 0-0). In vista del match in programma domani sera allo Stadio Olimpico di Roma, la redazione di LazioPress.it ha intervistato, in esclusiva, Diego Fuser, doppio ex centrocampista che ha vestito sia la maglia biancoceleste che quella granata.

 

Superata la sconfitta nel derby, la Lazio si è rialzata subito, portando a casa due vittorie importanti contro Sassuolo e Genoa. Se l’aspettava una ripartenza così decisa ed immediata da parte dei biancocelesti? Come vede la squadra di Sarri per le ultime sei gare di campionato?

“Si sa che i derby sono partite fine a sé stesse, a volte le favorite perdono e vincono, sono un capitolo a parte. Dopo la partita contro la Roma, la Lazio ha fatto subito bene con due vittorie, sono in una buona condizione fisica e mentale. Ci sono tutti i presupposti per fare un buon finale di stagione”.

Durante la stagione, la Lazio ha alternato buoni risultati a dei blackout totali che hanno portato a pesanti sconfitte. Nel girone d’andata avvenivano con più frequenza, ora di meno: da cosa dipende? Su quale aspetto Sarri dovrebbe lavorare di più per evitare questi “incidenti”?

“È logico che, in una stagione, possono capitare alti e bassi. Sicuramente Sarri dovrà lavorare sulla continuità e, una volta migliorata questa situazione, penso che la Lazio possa puntare ancora più in alto della posizione attuale di classifica in cui si trova”.

Lazio in piena corsa Europa: tra il quinto e l’ottavo posto ci sono quattro squadre in sei punti, con Fiorentina ed Atalanta che hanno da recuperare una partita. In base al cammino dei Viola in Coppa Italia potrebbero essere tre i posti utili: chi tra le quattro rischia maggiormente di rimanere fuori? La Juventus è troppo lontana per le romane?

“Con sei partite rimaste, la Juventus è avanti ed ha morale, quindi la vedo difficile recuperare sui bianconeri. Tutte le squadre in lotta penso siano quasi allo stesso livello, quindi possono giocarsi tranquillamente i posti per l’Europa. Dire chi rischia di rimanere fuori è sempre difficile. Chi avrà più continuità nel finire il campionato, nell’essere più in forma e, soprattutto, chi avrà più voglia rispetto alle altre, otterrà qualche punto in più sicuramente”.

Al Torino, durante la stagione, è mancata la continuità, intervallando buone prestazioni a gare che hanno lasciato la sensazione di aver buttato un’occasione oltre ai punti. Come se lo spiega? Cosa manca a questa squadra per fare quel salto in più e lottare per un posto in Europa?

“Al Torino mancano dei punti. Secondo me gli sono stati tolti per errori arbitrali, perché alla fine del campionato, quando vai a vedere i punti persi per errori dell’arbitro o del VAR, almeno nove punti mancano ai granata. Mancano solo quelli, per il resto è una squadra che ha fatto bene quest’anno, poi è logico che, nove punti in più, danno morale e voglia, non solo alla squadra, ma anche a tutto l’ambiente”.

Come la Lazio, anche il Torino quest’anno ha cambiato allenatore: un giudizio sul lavoro di Juric? Possiamo dire che Juric ha trovato l’ambiente giusto e il Toro l’uomo giusto per la panchina?

“Fino a questo momento Juric ha fatto bene con il Torino, è chiaro che con nove punti in più si parlerebbe di un grande Toro, di un grande allenatore per i granata. Io penso che quest’anno ha potuto assaporare cosa vuol dire essere l’allenatore del Torino, spero che il prossimo anno possa fare tesoro di questa esperienza e fare ancora meglio”.

Sabato sera, allo Stadio Olimpico di Roma, andrà in scena proprio Lazio-Torino: che partita sarà quella tra biancocelesti e granata?

“Sarà una partita aperta a tutti i risultati. Il Torino è una squadra che gioca molto bene, la Lazio ha un bomber che non sbaglia un gol, quindi si preannuncia una bella partita”.

Il grande ex della sfida sarà Ciro Immobile, attuale capocannoniere della Serie A. Il bomber biancoceleste viene dalla tripletta con il Genoa, ma anche da un periodo difficile dopo l’eliminazione dell’Italia, dove è stato ampiamente criticato. Qual è il suo pensiero? Si è parlato tanto del futuro di Ciro in Nazionale: nei suoi panni cosa farebbe?

“Giocare in Nazionale, soprattutto durante l’anno, è sempre molto difficile. Un giocatore è abituato ad allenarsi con la propria squadra e, quando va in Nazionale, tante cose “nuove” ti fanno giocare in maniera diversa. Quello che è capitato ad Immobile è stato questo. Il giocatore non si può assolutamente discutere, fa sempre gol quando ha la possibilità, è logico che nella Lazio si sente a casa sua, mentre con l’Italia si sente un po' un pesce fuor d’acqua”.

In casa Lazio si inizia già a parlare di calciomercato per la prossima stagione, con la rosa attuale che andrà rinforzata. Oltre agli acquisti, ci saranno alcune cessioni: negli ultimi giorni si è detto tanto su un possibile addio di Milinkovic per cercare di rafforzare l’organico biancoceleste. È d’accordo su questo oppure, viste le qualità del giocatore, costruirebbe la squadra intorno al serbo?

“Nel calcio di oggi costruire e ripartire sono parole veramente grosse. Abbiamo visto che nel mercato di gennaio i giocatori lasciano le proprie squadre, la maggior parte dei calciatori sono stranieri, ci sono pochissimi italiani, costruire attorno a qualcuno è diventata una cosa impossibile. Ormai il calcio è diventato un mercato tutto l’anno, sarà difficile tornare a vedere queste cose. Milinkovic è un calciatore di altissima qualità, sicuramente sceglierà il meglio per lui”.

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