Che Lazio sarà? Quella bella e possibile di Firenze capace di rifilare tre gol ai viola, oppure quella sconclusionata e arruffona di mercoledì notte a San Siro presa a pallonate dal Milan? La risposta alle 15perché la bipolare banda di Sarri, alla ricerca della sua definitiva identità, aspetta un Bologna quasi al completo nell’anticipo della 25ª giornata. Il grande ex Mihajlovic, infatti, dopo due mesi in apnea anche per il Covid, ritrova Barrow e Mbaye reduci dalla Coppa d’Africa e tanti altri titolari. Di contro c’è una Lazio stanca per le due trasferte consecutive costretta a giocare a meno di tre giorni dall’impegno di Coppa Italia per colpa del Sei Nazioni di rugby. Anche in questa stagione, due partite della palla ovale all’Olimpico e, purtroppo, entrambe le volte saranno i biancocelesti a dover spostare i propri impegni.

Tant’è, calendario sfortunato ma Sarri, nonostante la rabbia per la prova di Milano, chiede ai suoi di dare seguito alla vittoria di Firenze rendendo la classifica in campionato più interessante di quanto non sia stata finora. Alla fine saranno 20.000 i tifosi che cercheranno di aiutare la Lazio, l’emorragia continua anche se, grazie ai prezzi popolari e alla bella giornata, lo spettacolo sugli spalti sarà perlomeno dignitoso. Tra l’altro, l’analisi alle ultime quattordici partite di campionato regala al pubblico laziale la possibilità di essere protagonista nella volata per l’Europa. Sono previste 8 partite in casa, più il derby su 14, in pratica la squadra di Sarri giocherà nove volte all’Olimpico fino al 22 maggio, data dell’ultima giornata in campionato. Ci sono stati segnali di sarrismo ma anche cadute clamorose che hanno spento sul nascere l’entusiasmo per il nuovo corso, di certo lo stadio amico potrebbe essere un fattore positivo se i biancocelesti riusciranno a riconquistare la passione della gente.

Si comincia col Bologna, gara facile solo sulla carte perché, come detto, i rossoblu sono in calo ma, dopo tante avversità hanno la possibilità di recuperare tanti elementi importanti. All’andata scattò la rivoluzione di Mihajlovic che abbandonò la difesa a quattro per privilegiare un 3-5-2 più attendista che ha dato buoni frutti, compreso il 3-0 contro la Lazio di ottobre. Quella clamorosa sconfitta confermò a Sarri la certezza che la sua creatura non gradisca le partite ravvicinate e, a volte, stacca clamorosamente la spina. Per questo motivo, o sarà riscatto, in caso di convincente vittoria o crisi pericolosa dopo il crollo ravvicinato contro il Milan. A guidare il tentativo della Lazio di rialzarsi ci sarà sempre Ciro Immobile, che giocherà sopra il dolore della botta dell’altra sera, confermandosi capitano coraggioso di un esercito fino adesso troppo discontinuo. Arbitrerà Piccinini, quello del 4-4 contro l’Udinese, altro giovane fischietto che non ha lasciato buoni ricordi ma conta solo la volontà dei biancocelesti di migliorare la classifica e lanciare la volata per l’Europa. Il Tempo/Luigi Salomone

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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