Enrique Balbontin: "Badelj la perdita più grave, Venturino la rivelazione. Sulla Lazio..."
Queste le parole del comico, cabarettista e conduttore televisivo italiano in esclusiva ai nostri microfoni

Dopo un inizio di stagione certamente non positivo, i tifosi biancocelesti si aspettano una risposta dalla squadra dopo la sconfitta nel derby: lunedì alle ore 20:45, la squadra di Sarri farà visita al Genoa di Vieira. Non sarà una sfida semplice, giocare in uno stadio caloroso come il Luigi Ferraris non sarà di certo una passeggiata. I rossoblù in queste prime quattro giornate hanno raccolto soltanto due punti ma in campo si sono viste cose interessanti. In esclusiva ai nostri microfoni, il comico, cabarettista e tifoso del grifone Enrique Balbontin ha parlato della sfida di lunedì illustrando i punti forti e deboli del suo Genoa; si è espresso anche sulla Lazio, sul suo tecnico e sui calciatori che spiccano di più: ecco le sue dichiarazioni.
Come e quando è nata la sua passione per il Genoa?
E' nata cinquantaquattro anni fa, mio padre mi portava allo stadio. Nasce oltre cinquanta anni fa andando allo stadio, con papà prima e dopo crescendo con gli amici, in gradinata e in trasferta.

Rispetto allo scorso anno il Genoa si è rinforzato o si aspettava qualcosa di più dal mercato?
Il Genoa trovandosi in una situazione patrimoniale abbastanza precaria dove deve fare cassa, è stata la società di Serie A che ha incassato di più: ha fatto cinquantadue milioni di ricavi e zero di uscite. In questo senso abbiamo perso dei giocatori qualitativamente forti in vari reparti: Pinamonti pur non essendo Retegui che avevamo perso l'anno prima è un buon giocatore, ha fatto doppia cifra per tre anni di fila, quindi per una squadra come il Genoa diciamo che è in linea. Dietro abbiamo perso De Winter rimpiazzandolo con Ostigard, De Winter è più bravo tecnicamente, Ostigard invece è più tosto fisicamente. La perdita più grave secondo me è quella di Badelj che ha smesso con il calcio: era un regista che giocava fra le linee e, in fase di non possesso, intercettava tantissimi passaggi impedendo giocate agli avversari, era un leader anche nello spogliatoio. Il Genoa quest'anno gioca con due mediani a centrocampo che hanno caratteristiche da incontristi e rubapalloni, davanti invece con tre trequartisti e una sola punta. Secondo me il più bravo è Venturino che lo abbiamo in casa, è un giovane della Primavera che già l'anno scorso si era messo in luce, è veramente fortissimo. Davanti abbiamo Colombo che secondo me è più una seconda punta, lui addirittura nasce esterno, in questo momento non sta trovando il gol; Ekhator lo ha fatto giocare largo ma è una punta fondamentalmente. Leali è un ottimo portiere, sulle uscite però esce poco e con i piedi non ha una familiarità come quella che aveva Martinez. Te lo dico fra dieci giornate per capire se effettivamente i nuovi innesti riescono a equiparare o ad essere meglio di chi c'era prima. Vieira è un ottimo allenatore però è anche fissato su questo schema del 4-2-3-1. Il Genoa ha avuto qualche sfortuna tra disavventure arbitrali e pali all'ultimo secondo: potevano esserci più punti. La squadra è unita, c'è un bel gruppo, non ci sono mele marce; abituati agli anni di Preziosi dove c'erano calciatori che non si conoscevano tra di loro, questo di oggi è un dato positivo. La rosa negli ultimi due anni di gestione ha quintuplicato il suo valore, stanno lavorando bene con un profilo basso che a Genova apprezziamo.
Quale calciatore può essere la rivelazione di questo Genoa?
Venturino, è bello vederlo giocare: essendo così giovane gioca a calcio con spensieratezza e con la voglia di spaccare tutto. Io giocavo a calcio con suo padre, suo figlio l'ho visto sin da bambino, giocava all'Arenzano e poi è passato al Genoa. Per me è un grande orgoglio e una magia vedere giocare il figlio di un amico, ne sentirete parlare tutti di Venturino.
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