Luis Alberto: "Ho litigato con Lotito. Fortunatamente non è più il mio presidente"
L'intervista di Luis Alberto ai taccuini di Fanpage: l'ex numero 10 biancoceleste ha raccontato del suo rapporto burrascoso con Lotito

La schiettezza di Luis Alberto è sempre stata una delle sue caratteristiche principali. L'ex numero 10 biancoceleste ha voluto far chiarezza sul suo rapporto con Lotito: oggi inesistente, e in passato burrascoso. Ai taccuini di Fanpage, il fantasista spagnolo ha raccontato il suo passato alla Lazio, svelando anche alcuni retroscena dei suoi otto anni in biancoceleste.
Luis Alberto a Fanpage
Ho litigato tante volte con Lotito. Tutti lo conosciamo, e sappiamo com'è fatto. Per fortuna non è più il mio presidente. Non c’è nessuna amicizia e non ci sentiamo più. Dopo tre mesi alla Lazio volevo smettere di giocare a calcio, vedevo tutto nero. I primi periodi sono stati difficili per me, perché non capivo più nulla. È vero che non scendevo più in campo, ma poi è arrivata una svolta, soprattutto la cosa più importante, e cioè la mia mentalità e il mio lavoro. Lì ho fatto vedere a Inzaghi che dovevo giocare. Quell’anno ho giocato davvero poco, forse giusto nelle ultime tre o quattro gare. A gennaio avevo giocato due partite, sostituendo uno squalificato e di un altro giocatore impegnato in Coppa d’Africa. Ma in generale a gennaio era cambiata la mia mentalità.
Continua lo spagnolo
Ho iniziato a lavorare anche con il mental coach e da quel momento ho sentito un rapporto diverso con lo staff, mi sentivo più partecipe all'interno del gruppo. L'anno del Covid, per mentalità e per come giocavamo, era difficile non arrivare fino alla fine per vincere lo Scudetto. Era una squadra che giocava a occhi chiusi. All’Olimpico spesso vincevamo già nella prima frazione di gioco. Per 6/7 mesi non c’era difficoltà in campo. Anche quando andavamo sotto, vincevamo al 90’, 92’, 93’. Si percepiva che in pochi secondi potevamo fare uno o due gol. In campo eravamo contenti, ci divertivamo. Senza il Covid, secondo me, ci saremmo giocati lo Scudetto.
Alla Lazio c’è gente che non capisce di calcio e lo dirò sempre. Eravamo un gruppo sano, con un allenatore amico e un direttore sportivo che sapeva quando mettere pressione e quando no. Poi è arrivato Sarri, che è un maestro. Quando è andato via sapevo che la Lazio non sarebbe andata da nessuna parte. Se c’è mai stata una telefonata di Inzaghi per portarmi all’Inter? No, mai. E non credo sarebbe stato giusto.










