Entusiasmo da non confondere con euforia che spesso porta a cocenti cadute. È il pensiero fisso di Maurizio Sarri dopo aver ammirato la recita di Bergamo con l’Atalanta dominata a casa sua. Del resto la Lazio ha sempre sofferto queste sfide del giovedì, tanto più contro una squadra di onesti corridori come i danesi del Midtjylland. All’andata quel 5-1 non è andato ancora giù al tecnico toscano che invita la squadra a evitare distrazioni fatali per la classifica di un girone più complicato di quanto sembrasse: «La sfida di domenica scorsa può dare o togliere - esordisce Sarri - dipende dalla nostra mentalità. Se siamo maturi ci darà qualcosa, se non lo siamo completamente ci può anche togliere. La sconfitta in Danimarca? Il nostro percorso europeo è condizionato da quella partita fallita, per il resto non abbiamo fatto grandi errori». Non si fida del blitz a Bergamo, vuole continuità da un gruppo che ormai riesce a interpretare meglio il suo spartito rispetto a un mese fa: «La vittoria di Bergamo può anche essere occasionale, perché fatta in uno stadio pieno, contro un avversario che temevamo, ci ha fatto uscire il meglio. Il salto e il miglioramento li vedo contro una squadra media e in uno stadio vuoto (stasera previsti meno di 20.000 spettatori, ndr)».

fraioli

Applaude Vecino «ci aspettavamo potesse darci molto» e chiarisce le gerarchie di un attacco orfano di Immobile: «Non è detto che Cancellieri giochi da esterno dopo la bella prova di Anderson in mezzo. Dipende dal tipo di partita che dobbiamo affrontare. L’ex veronese ha la gamba di Felipe, ha accelerazioni importanti, da esterno ancora non ha ancora il suo ordine tattico. E nelle rotazioni può darsi che entri anche Romero». È soddisfatto della crescita della Lazio e non fa nulla per nasconderlo: «Mi diverto durante gli allenamenti - riprende - già è un bel segnale. Il senso del divertimento è contagioso, i calciatori lo trasmettono anche ai tifosi». Non ci sarà lo squalificato Lazzari e nessuna valutazione sulla diffida di Milinkovic in campionato lo condizionerà con il derby del 6 novembre all’orizzonte: «Faccio malvolentieri scelte legate alle gare successive. Mi è sempre andata male, quindi vado dritto. Luis Alberto? Aveva male all’anca, ma sta bene». Poi boccia al ritiro in Argentina durante la sosta mondiale: «In qualche posto lo dovremo fare, speriamo non in Argentina, è una follia dal punto di vista tecnico (probabilmente si va in Spagna, ndr). Torniamo a giocare a inizio gennaio a temperature basse. Andare a fare il ritiro con 30 gradi, 15 ore di viaggio e il fuso, ti comporta 2-3 giorni di viaggio e altri per assorbire il fuso». Chiude sulle condizioni dell’Olimpico:  «Mi preoccupano, perché nel breve periodo è un problema irrisolvibile. La partita di Bergamo su un biliardo non è replicabile. Poi ci sono altri modi di giocare che a me non riescono, sarà un limite mio». Appuntamento alle 18.45 per capire se Sarri avrà trovato un piano gara diverso che poterà al secondo successo in questa sfortunata campagna europea. Il Tempo/Luigi Salomone

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