Valerio Farcomeni - Via onefootball (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
Valerio Farcomeni - Via onefootball (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Diversi ragazzi non aspettano altro che essere messi alla prova. Valerio Farcomeni, ad esempio, è considerato uno dei più promettenti calciatori del vivaio biancoceleste: classe 2006 e prima convocazione nel derby. Idem Pietro Pinelli, che al contrario del compagno ha anche svolto l’intero ritiro con Sarri, non un dettaglio: significa che conosce ritmi, schemi e richieste.

Sarri
Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images Via One Football

Dare loro spazio ora avrebbe due vantaggi: intanto non costringerebbe a sacrificare nessuno dalla lista di Serie A, mantenendo intatta la rosa; e soprattutto lancerebbe un messaggio di fiducia al vivaio, spesso relegato a ruolo decorativo. Invece di assaporare l'ennesima minestra riscaldata, si potrebbe quindi provare a dare fiducia e spazio a un giovane.

Sopravvivere alle emergenze o crescere attraverso esse?

Convocare Basic dunque potrebbe essere un cerotto messo male: copre la ferita, è vero, ma non la cura. E rischierebbe anche di creare malumori nello spogliatoio (come la prenderebbero l'esclusione Lazzari, Dele-Bashiru, o chi per loro?).

Vieira - Depositphotos
Vieira - Depositphotos

La partita di Genova, in fondo, è molto più di una sfida di calendario. È un test di credibilità per questa Lazio. Non tanto per il risultato – che conta tantissimo, soprattutto dopo una stracittadina persa in quel modo – quanto per la reazione. Una squadra che dovrebbe ambire a un piazzamento europeo non può presentarsi con un centrocampo improvvisato e rassegnato. Deve mostrare coraggio, idee, soluzioni. Non rifugiarsi in chi era già stato archiviato, con tutto il rispetto per l'uomo e per il calciatore Toma Basic, a cui si augura prontamente di ritornare a giocare con continuità.

La Lazio deve decidere cosa vuole essere: una squadra che sopravvive alle emergenze o una squadra che cresce attraverso le emergenze. Perché la differenza, alla fine, è tutta lì. Nel primo caso, Basic. Nel secondo, i ragazzi del vivaio, con tutti i rischi annessi.

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