La resa dei conti, siamo al bivio decisivo di una stagione con più ombre che luci. Può diventare fallimentare in caso di uscita dalla zona Europa League, può essere ancora dignitosa se la Lazio riuscirà ad arrivare quinta o sesta in classifica confermando in pratica la posizione del passato campionato. Mancano quattro gare, tutte fondamentali per allontanare il sorpasso di Fiorentina e Atalanta, magari di provare a superare la Roma e ribadire il primato cittadino conquistato negli ultimi due anni. Si comincia a La Spezia, allo stadio «Picco» dove la Lazio non ha mai giocato in serie A (nel 20-21 sul neutro di Cesena la banda Inzaghi vinse con reti di Immobile e Milinkovic), non si può sbagliare dopo due partite casalinghe buttate via contro Torino e Milan. È arrivato un misero punticino e, solo grazie agli stenti delle dirette concorrenti, Sarri si ritrova col destino nelle proprie mani, sesto, ancora in grado di conquistare l’ingresso diretto ai gironi della prossima Europa League.

Non sarà facile tornare alla vittoria con tanti giocatori con la testa altrove, altri un po’ stanchi e un futuro tecnico diventato un rebus dopo le criptiche dichiarazioni del presidente Lotito sul futuro dell’allenatore. Il timore del «liberi tutti» esiste, Sarri richiama il gruppo alla massima professionalità per onorare la maglia e perché la Lazio è una delle poche società italiane che paga regolarmente lo stipendio. In più c’è un ambiente dilaniato, con la contestazione verso la proprietà riesplosa con l’Olimpico rimasto vuoto contro il Milan, a complicare una sfida aperta a qualsiasi risultato.

Tant’è, la sfida di stasera poteva essere meno pesante se la Salernitana non avesse accelerato e fatto alzare la quota salvezza. Con 33 punti il miracolo di Thiago Motta è quasi compiuto ma la Lazio troverà una città che si stringerà intorno alla squadra per fare l’ultimo sforzo e certificare la serie A. Senza Erlic squalificato e con Nzola escluso, ci sono tutti i migliori con Manaj pronto a vendicare il pesante 2-6 di fine agosto. Sarri non cambia, fiducia ai soliti per conquistare l’ottava vittoria in trasferta e mettere pressione a Roma, Fiorentina e Atalanta che giocano tra domenica e lunedì in questa lotta a quattro per la zona Europa.

Senza Pedro, tridente confermato con Anderson, Immobile e Zaccagni, centrocampo titolare nonostante un Luis Alberto in evidente calo di forma nelle ultime esibizioni. Dubbio in  mezzo tra Cataldi e Leiva: favorito a sorpresa il primo. Patric affiancherà il fischiatissimo Acerbi, in campo per mancanza di alternative di livello, sulle fasce Lazzari e Marusic sperando che il colpo al cuore di Tonali nel recupero della gara di domenica scorsa non abbia lasciato segni evidenti su un gruppo che deve fare l’ultimo sforzo. Arbitra Pairetto, ci saranno 1500 laziali che si aspettano una risposta dopo tante occasioni fallite. Altrimenti sarà notte fonda. Il Tempo\Luigi Salomone

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Il Tempo | Spezia-Lazio, almeno 1500 laziali a spingere il gruppo