Cosa manca ancora? La situazione

A causa di questo cambiamento di rotta - cioè il passaggio dall’obiettivo di acquistare lo stadio a quello di ottenere il diritto di superficie - la società non ha ancora presentato il piano economico asseverato che l’assessore Onorato attendeva dopo l’estate. In questo modo, Lotito ha risparmiato 4-5 milioni che sarebbero stati a fondo perduto. La Sovrintendenza non si è ancora espressa, eppure avrebbe già fornito delle rassicurazioni informali affinché la Lazio non demolisca il vecchio stadio Flaminio, bensì lo inglobi in una sorta di teca, senza scavi o interventi invasivi, rispettando l’originaria architettura. Il tema dei vincoli su una struttura che oggi versa in condizioni di degrado e abbandono in uno dei quartieri più belli della capitale resta un punto interrogativo. Per alcuni esperti, infatti, il Flaminio è “inalienabile” proprio per la sua natura di impianto immobile storico-culturale. Nel frattempo, la Roma Nuoto - società rivale della Lazio per l’aggiudicazione dell’impianto medesimo - attende l’esito del ricorso al Tar. Gualtieri sta pensando molto prima di dare il via libera, volendo evitare mosse pericolose.

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