Alle ore 18.00 allo stadio Olimpico andrà in scena Lazio-Roma, gara che in questo momento della stagione può significare molto anche in classifica. In occasione del big match della 27esima giornata di Serie A Tim, la redazione di LazioPress.it ha contattato in esclusiva Emiliano Tomasini, giornalista di Vocegiallorossa.it, per analizzare la sfida.

Esattamente come all’andata, le due squadre arrivano con stati d’animo diversi: che partita vedremo?

"Mi aspetto una gara simile a quella dell’andata, molto bloccata. La Roma in questa partite scende in campo sempre in maniera molto aggressiva e sicuramente non cambierà. Rispetto all’andata forse mi aspetto una Lazio più propositiva. Dopo l’eliminazione dalle coppe, una sconfitta al derby sarebbe parecchio pesante e quindi Sarri non può assolutamente perdere. Comunque, come tutti i derby, sarà decisivo un episodio, che sia un errore individuale, una giocata individuale o un’occasione da palla da fermo".

La Roma si può dire che sia Dybala-dipendente e l’argentino all’andata era tra gli indisponibili. Sarà lui l’arma in più oggi?

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Senza dubbio. Dybala è fondamentale e con lui in campo la Roma è un’altra squadra. Lui è un giocatore di un altro livello, con una giocata cambia la partita. Se posso dire, però, c’è anche un altro giocatore che mancava all’andata e che può essere importante: Spinazzola è tornato ai livello dell’Europeo e sta davvero facendo la differenza. Anche lui è sicuramente un’arma in più, importante per la Roma".

Sarà possibile vedere una Roma come quella scesa in campo contro la Juventus? Senza Abraham…

"È proprio uno dei dubbi di formazione. Contro la Juve (e anche all’andata contro l’Inter) Mourinho ha scelto di giocare senza una vera prima punta per non dare un riferimento offensivo. Bremer e Acerbi sono molto forti nella marcatura a uomo e con un attaccante come Dybala, che viene dentro al campo a giocare, sono andati in difficoltà. Contro la Lazio è sicuramente un’opzione, secondo me però gioca Abraham, ha già iniziato dalla panchina contro la Real Sociedad e mi stupirei se dovesse fare due panchine consecutive".

Mourinho già prima del ko casalingo con il Sassuolo pensava al derby, Mancini quindi ha saltato l’ultima gara di campionato. Come ti aspetti il possibile confronto con Zaccagni?

"Sì e lasciarlo fuori è stato un errore, visto che al posto di Mancini ha giocato Kumbulla che ha fatto quello che ha fatto (rosso e rigore contro per un calcio a Berardi n.d.r.)... ma sicuramente non era prevedibile. In questa stagione Mancini è cresciuto tanto, lo scorso anno prendeva tantissimi cartellini e commetteva qualche ingenuità, quest’anno è un giocatore diverso. È un difensore molto duro, sa anche provocare e innervosire l’avversario, come successo con Kean. È uno di quei giocatori che se è nella tua squadra adori ma che se te lo trovi contro non sopporti. Quello tra Mancini e Zaccagni è uno dei duelli chiave del derby. L’esterno della Lazio è fortissimo, ha dribbling, corsa e senso del gol, sarà difficile arginarlo per Mancini. Sono curioso di vedere chi avrà la meglio".

Sponda Lazio, quali pensi possano essere gli uomini-chiave del match?

"Milinkovic-Savic non sta vivendo un gran momento ma è sempre pericolo. È un giocatore di un’altra categoria e nei derby ha lasciato il segno tante volte. I tre davanti sono tutti temibili, in campo aperto possono essere devastanti. E poi c’è Luis Alberto, ha una tecnica unica e va sempre tenuto d’occhio".

Da quando c’è Mourinho si parla più di lui che della squadra, quanto peserà dunque la sua assenza in panchina nella stracittadina?

"L’assenza di Mourinho peserà, come è normale che sia, ma non credo sia un’assenza così grave. Senza di lui in questa stagione la Roma ha vinto a San Siro contro l’Inter e pareggiato con il Milan, quindi la squadra ha già dimostrato di poter ottenere buoni risultati anche con Foti. Sicuramente mancherà in termini di spettacolarità, durante le partite fa sempre qualcosa che attira l’attenzione".

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