Diego Fuser, ex centrocampista italiano, ha militato nella Lazio dal 1992 al 1998, collezionando meravigliosi ricordi con i colori biancoceleste. Il suo primo campionato con la Lazio si è concluso con 10 reti e il suo ultimo con la vittoria della Coppa Italia alzata al cielo da capitano: con la Lazio Fuser totalizza 242 presenze, mettendo a segno 42 reti. Oggi alcuni del quotidiano La Gazzetta dello Sport, ha rilasciato una lunga intervista parlando di parte della sua carriera e di alcuni suoi ricordi della sua esperienza nella capitale, ma non solo.

Lei si affaccia al calcio dei grandi giocando nelle giovanili del Torino e tifando per la Juve. Bel paradosso. Colpa di papà?

Sì, mi portava lui allo stadio. Fino agli allievi sono andato tutte le domeniche, poi ho smesso. Il mio idolo era Tardelli, mi piaceva da matti come stava in campo. 

Poi con il tempo è diventato del Torino?

Sì, già dalla Primavera. Del resto, quando giochi contro la Juve ti accorgi di tante cose e non puoi tifarla più.

Nel 1989 la prende il Milan. Prima con Sacchi e poi con Capello, qualche rimpianto?

Il primo anno forse non ero al livello giusto. Il secondo, invece, dopo il prestito alla Fiorentina tornai a Milano convinto di potermi giocare le mie carte. Capello, però, in ritiro provò Gullit esterno destro e funzionò, così giocò Ruud quasi tutto l’anno. E a giugno chiesi di andare via.

C’era Zoff che la voleva alla Lazio?

Scelsi i biancocelesti per quello. Sono stati quattro anni bellissimi, ho avuto l’onore di indossare la fascia da capitano e sollevare coppe. Dispiace per come è finita....

Se aspettava un trattamento diverso?

Dopo tutte le soddisfazioni che ci siamo tolti sì, credo che lo avrei meritato. Sono stato lasciato andare come fossi uno dei tanti. Diciamo che il suggerimento arrivò da chi non faceva l’allenatore ma era come se lo facesse”.

A chi si riferisce?

Non è un segreto che Mancini avesse molto potere in quella Lazio. Eriksson lo ascoltava molto. Mandarono via me, Signori e altri. Avevano altri piani.

Con lo svedese ha mai parlato?

Mi disse che se a Parma mi davano più soldi sarei dovuto andare. La Lazio non fece nulla per tenermi.

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