Eccolo, il test probante che tutta la Lazio aspettava. Dopo le agevoli vittorie contro Empoli e Spezia, i biancocelesti affrontano il collaudato Milan di Pioli. Una squadra in costruzione contro una che lavora da due anni con lo stesso allenatore e punta allo scudetto: le attrazioni di Sarrilandia funzioneranno lo stesso? È il quesito della della sfida di oggi, al Meazza sold out con duemila laziali al seguito. C'è curiosità, bisogna capire a che punto è la Lazio, se i principi base del sarrismo siano stati assimilati e in che misura. Immobile è chiamato a contenere la rabbia per il "linciaggio mediatico" (Cucchi dixit) subito per le sue prestazioni in Nazionale e trasformarla in energia esplosiva ma positiva, quella che ti fa buttare la palla dentro e vincere le partite. I compagni in questi giorni a Formello lo hanno visto concentrato solo sulla sua squadra del cuore: "La Lazio è la mia vita", ripeteva Ciro già nei giorni delle critiche a oltranza durante l'Europeo, quando i tifosi biancocelesti gli scrivevano messaggi d'affetto puro che lui - giura - non dimenticherà mai. Questo non significa che l'azzurro sia improvvisamente sbiadito: Immobile i Mondiali in Qatar vuole giocarli da titolare. È la Grande Rincorsa che comincia da oggi al Meazza, i gol per la Lazio che servono anche per avvisare la baby concorrenza: Raspadori, Kean, Scamacca. Il re del gol - ne manca uno per arrivare a 160 in Serie A - non ci pensa proprio ad abdicare, Sarrilandia è il luogo ideale per aggiornare i suoi record. La Repubblica.

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Il Tempo | Milan-Lazio: Sarri vuole il colpaccio