Lazio spietata: pochi tiri, ma massima resa. Sarri si affida alla concretezza, ma Dia?

Come è spietata a questa Lazio? Ogni 11,7 tentativi la squadra riesce a fare goal. Come riporta Il Messaggero, spesso rimangono rimpianti per le reti sbagliate e altrettante vittorie sfumate, ma c’è un dato che testimonia l’esatto contrario per i biancocelesti.

Il dato che stupisce 

È vero che l’attacco è poco prolifico e, talvolta, si incarta, ma quando spara non lascia scampo quasi a nessuno. I giocatori della Lazio sono quattordicesimi per tiri (153) in Serie A, sono anche al terzo posto (dietro Inter e Cremonese) nel rapporto goal realizzati (13), ovvero 8,5%. La concretezza sta rimpiazzando lo spettacolo, in assenza di impulsi di qualità al mercato bloccato: ecco perché, negli schemi di Sarri, il contropiede sta diventando un’arma altrettanto efficace quanto la difesa solida. A Pisa la Lazio non era andata oltre lo 0-0 perché Basic si era fermato al palo e Isaksen aveva asciugato un’occasione d’oro. Lunedì sera, anche se l’andazzo sembrava lo stesso, ad un certo punto il danese ha fatto esplodere l’Olimpico con un colpo mancino nel secondo tempo. Dopo il calvario della mononucleosi è ancora più importante l’ultima vittoria arrivata grazie a lui e a Zaccagni.

Il problema di Dia

12 punti nelle ultime 6 gare, contro il Genoa è iniziata la risalita della Lazio all’ottavo posto. C’è, però, un giocatore in estrema difficoltà: è proprio Dia. Il senegalese corre per legare i parti e attirare su di se gli avversari, al punto da perdere la lucidità per fare goal. Sarri lo protegge perché non ha cambiato il suo pensiero da agosto: preferisce i suoi movimenti a quelli del Taty (che sacrificherebbe volentieri se arrivasse un’offerta da 30 milioni e un degno sostituto). Anche se non segna caterve di goal, il centravanti ideale di Mau deve fare segnare gli esterni, aprendo il gioco e non dando punti di riferimento. Dia è fra i pochi acquisti delle ultime sessioni di mercato che Sarri non boccia e su cui punterà anche contro l’intera a San Siro, dandogli tutta la sua fiducia.