Oggi si chiarirà se la tesi di Lotito, espressa con il famoso "Non ne avevamo bisogno" in riferimento al mercato, fosse giusta o meno. Alle 18 si terrà l'insidiosa trasferta di Bergamo contro l'Atalanta, un incontro cruciale per la conquista di un piazzamento in Champions League, e tutto questo senza il sostegno dei tifosi biancocelesti.

Le settimane che hanno preceduto questo match non sono state idilliache: prima il tonfo stile Caporetto con l’Inter in Supercoppa, poi lo scialbo 0-0 in casa con un Napoli decimato dalle assenze e infine un mercato sornione che rende la rincorsa al quarto posto uno scoglio ancora più alto da affrontare. E se già il dato abbastanza indicativo - peggior attacco e peggior differenza reti tra le prime otto - non è bastato per puntellare una rosa che ha grandi difficoltà nel trovare la via del gol, non si sa più a cosa appellarsi. Per la società, i recuperi di Immobile e Zaccagni, oltre a quello di Kamada (ormai bisogna iniziare ad ammettere che la sua esperienza in biancoceleste è stato un fallimento) bastano e avanzano per uscire da un loop fatto di sterilità offensiva a cui i tifosi biancocelesti non erano più abituati da anni. Un pareggio oggi potrebbe rivelarsi molto utile, portando gli scontri diretti a favore della Lazio dopo quelli conquistati la settimana scorsa contro il Napoli.

Tornerà Immobile dalla squalifica e si giocherà un posto con Castellanos. Il capitano per tornare a segnare, prima di ritrovare la forma migliore, deve tornare ad avere palle gol durante la partita: quello che preoccupa non sono tanto le sue reti, quanto la manovra offensiva della squadra che non lo mettono (quasi) mai nelle condizioni di incidere, il problema è a monte. A destra, pronto a scendere in campo, c'è Isaksen, a cui Sarri e i tifosi chiedono maggiore concretezza. Sulla sinistra agirà Felipe Anderson, mentre Pedro, desideroso di smentire le critiche sul suo stato di forma attuale, attende in panchina.

La Repubblica

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