Incredibile quanto emerso oggi attorno al trasferimento di Victor Osimhen. La notizia è stata diffusa da La Repubblica che ha pubblicato anche delle intercettazioni clamorose da parte di diversi dirigenti con una frase su tutte che è risultata incredibile alle orecchie di tanti. L'ambiente Napoli in queste ore è coinvolto in qualcosa di importante a cui dovrà rispondere. 

Parliamo di carte segrete che riguardano trasferimento l'attaccante nigeriano dal Lille al Napoli, sul quale sta indagando la Procura di Roma, coadiuvata dalla Guardia di Finanza. Tutto parte da un messaggio del 2020 di Giuseppe Pompilio, vice direttore sportivo del Napoli, al suo principale Cristiano Giuntoli: Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare”

La situazione e le intercettazioni

Nel mercato estivo del 2020, quello in cui poi effettivamente sarà acquistato Osimhen, il Napoli fissa un tetto: per l'attaccante non è possibile spendere più di 50 milioni di euro.  Il presidente del Lille, Gerard Lopez - si legge - d'altra parte si dice disponibile ma valuta l'operazione 70. E allora propone l'inserimento di Fernando Llorente e dei bonus legati alla Champions. Sul tema c'è una mail proprio di Lopez che secondo la Procura può diventare decisiva: "Questo, carissimi, vi permette di pagare un prezzo inferiore a qualsiasi altro club, ma con un valore nominale che è quello necessario per chiudere". La trattativa con Llorente poi sfuma, per i pm c'è già qui la prova di un meccanismo artificioso.

Da Llorente, si passa all'esterno brasiliano Leandrinho. Con l'idea del club, si legge, di valutarlo tra 10 e 15 milioni di euro quando però lo stesso giocatore era in prestito al Bragantino, in patria  con un diritto di riscatto fissato a 500mila euro. Quindi sbuca un altro nome, Ounas. E si legge in uno scambio di messaggi tra Giuntoli e Chiavelli: "Dal momento che il Lille è interessato all'acquisizione a titolo definitivo di Ounas, che comunque ha un reale valore di mercato superiore a Leandrinho e Llorente...". Per gli investigatori è una conferma indiretta. 

Il movimento decisivo

Il passo decisivo per sbloccare l'impasse che si stava creando lo muove il Lille. Il 17 luglio i francesi propongono il nome dell'esperto portiere di riserva Orestis Karnezis, che Lopez valuta addirittura 20 milioni di euro (il Napoli lo aveva acquistato per 2,5 due anni prima): "Porteremo Karnezis al Lille per l'intero importo di 20 milioni. Su questo punto è di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull'affare e sul prezzo: vanificherebbe lo scopo dell'accordo e ci farebbe sembrare tutti cattivi". Poco prima Giuntoli aveva girato a Pompilio un messaggio di De Laurentiis inoltrato in cui il presidente dava l'ok.

L'affare definitivo tra Napoli e Lille viene messo su carta il 20 luglio, con gli azzurri che inseriscono anche tre giocatori della loro Primavera (Liguori, Manzi e Palmieri), ribassando via via la valutazione di Karnezis: 15 milioni, poi 10, quindi 7 e infine 5. A Liguori e Manzi è data una valutazione di 4 milioni ciascuno, 7 per Palmieri. I tre sono stati sentiti dalla Finanza e hanno tutti negato contatti con i dirigenti del Lille e visite mediche, addirittura non sono mai nemmeno andati di persona in Francia. Già dopo la prima stagione, il trio risolve il proprio contratto con il Lille e finirà nelle serie inferiori. E gli investigatori credono che il quadro sia chiaro: "La costruzione dei valori da parte del Napoli era finalizzata al raggiungimento del valore nominale di 70 milioni quale corrispettivo per Osimhen richiesto dal presidente del Lille".

 

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