La macchina da gol di Sarri è tornata e ora non vuole più fermarsi. Una volta raggiunta la compattezza in fase difensiva, l’attacco ha ricominciato a fare faville, ritrovando anche i gol di Immobile e Felipe Anderson, notizie importanti per il rush finale della stagione. Dopo lo 0-0 scialbo di Bologna, il ritmo dei biancocelesti in campionato stato un crescendo. Dall’1-0 nel derby ai due gol rifilati a Monza e Juventus, seguiti dai 3 contro lo Spezia per un totale di 8 centri (2 a partita). Il tutto con sei marcatori differenti e il momentaneo balzo al secondo posto tra gli attacchi più prolifici a quota 49 assieme al Milan. È vero che l’importante è non prenderle - segreto di questa stagione per la Lazio - ma se anche il reparto offensivo comincia ad aumentare i giri, allora l’obiettivo Champions diventa ancor più tangibile e il secondo posto, mai raggiunto con Lotito, è l’obiettivo storico. Poco importa dei 9 timbri in meno dello scorso anno, anche perché sono influenzati dalla lunga assenza di Immobile, arrivato comunque in doppia cifra per la settima stagione consecutiva in Serie A. A non far rimpiangere Ciro ci hanno pensato i compagni di reparto, capaci di mettere a referto 28 gol, ben 8 in più della passata stagione. Riesce tutto adesso all’orchestra biancoceleste - come rivendicato dal club sui social sulle note di Beethoven - che ora ha messo nel mirino il Torino, unica squadra mai battuta durante la gestione Sarri in campionato assieme al Lecce. La ripresa è fissata per domani pomeriggio e c’è da valutare il ginocchio destro di Vecino, anche se non ci sono molte preoccupazioni dopo il controllo di venerdì a Barcellona. Mercoledì invece tornerà l’iniziativa “Lazio nelle Scuole” in zona piazza Bologna con un calciatore della prima squadra maschile e una della femminile. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

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