In un momento così complicato, Sarri non ha mai abbandonato i tifosi della Lazio, neanche dopo aver scoperto il pacco del mercato. Addirittura il mister non si sta snaturando solo in campo, ma pure fuori, trattenendo calma e capacità di adattamento ad una situazione in cui molti altri avrebbero abbandonato. Non ha più voluto parlare degli acquisti mancati per non creare ulteriori reali per gruppo e il suo silenzio risulta costruttivo anche nel rapporto con la società.

Sarri vuole garanzie e colpi di mercato

Il presidente ha promesso che farà di tutto per sbloccare il mercato e rinforzare l’organico; nel frattempo, Sarri pretende almeno due-tre colpi per il nuovo anno. Erano stati chiesti i profili come Fabienne e Simić, sfumati in poco tempo. Adesso è schizzato il prezzo anche del baby Karetsas del Genk, giovane ricercato per avere qualità in campo dopo la dipartita di Luis Alberto. L’unico disponibile sembrerebbe proprio essere il 34enne a Lorenzo Insigne il quale non ha ancora firmato con nessuno, desideroso di riabbracciare Sarri. L’ostacolo è proprio interno alla Lazio è rappresentato dal ds Fabiani che rema contro nell’ottica della politica di ringiovanimento. Innanzitutto andrà decifrato quale mercato potrà fare la Lazio, ovvero se la nuova commissione concederà il via libera totale degli acquisti oppure quello parziale, già garantito dalle cessioni di Casale e Tchaouna (avvenute fra giugno e agosto). 

Non solo Insigne

Non solo Insigne, Sarri alle idee chiare e chiede più goal: voleva Raspadori, seguiva Daughime e Pio Esposito, pensa ancora ad Oyarzabal oppure ad un goleador del genere. Il mister sta bene che la questione andrà avanti dipenderà per forza da un eventuale vendita di Castellanos che non potrà avvenire sotto i 30 milioni. Il mercato ha “salto zero” comunque certo, ma occorre stare attenti ad eventuali depistaggi di Lotito che non vuole sbilanciarsi pubblicamente su un eventuale sblocco totale. D’altronde, il “vecchio” credito dei diritti TV deve ancora passare al vaglio dell’organismo che ha sostituito la Covisoc. Oltretutto, sbancherebbe la strada a maggiore richieste di Mau. L’idea, infatti, è quella di tornare a comprare con la formula dei prestiti con obbligo di pagamento dilazionato per proiettare nel futuro e diluire in più anni i costi di un bilancio precario (come successo con Pellegrini, Rovella, Dia e Belahyane). 

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