Se nel calcio ci fosse solo la fase offensiva. Lazio ed Empoli sarebbero da scudetto, senza se e senza ma. E invece, per sfortuna di Sarri e Andreazzoli, c’è anche quella difensiva.  Finisce 3-3 (giusto così) in coda ad una partita in cui succede di tutto, nel bene e nel male. E i gol potrebbero essere anche di più: la Lazio colpisce una traversa, sbaglia un rigore, crea un’altra mezza dozzina di occasioni; l’Empoli grazia i biancocelesti nel corso di un primo tempo in cui parte alla grande e va avanti d’inerzia fino all’intervallo. Comanda il Sergente. Ad evitare alla Lazio una sconfitta dolorosa non può così che provvedere Sergej Milinkovic-Savic. Il tuttocampista serbo lo fa, fissando il punteggio sul 3-3, in coda ad una gara (minuto 93) in cui ha già riacciuffato il momentaneo 2-2 a metà ripresa e tenuto in vita la sua squadra nel primo tempo, con l’assist per l’1-2 di Immobile. Semplicemente immenso. Non altrettanto si può dire dei suoi compagni di squadra che tuttavia, specie nella ripresa, danno vita ad una prova in cui ci mettono cuore e raziocinio, perché vanno all’assalto senza fare mai confusione. Ma sbagliano troppo sotto porta. Compreso un rigore che Immobile si fa parare a cinque minuti dalla fine. Ma gli errori di mira non sono nulla paragonati agli strafalcioni difensivi. Vedere, per credere, i due gol che i biancocelesti concedono nei primo otto minuti. Ma la Lazio concede anche altro e, soprattutto, si fa impallinare sul 2-2  nel suo momento migliore. Sta a Sarri risolvere il problema che sta impedendo a questa Lazio di decollare. Gazzetta dello Sport.

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GdS | Perché la Lazio di Sarri non decolla?
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