Lazio, Ernesto Calisti: "Dia è in difficoltà e corre a vuoto, meglio Noslin. Sarri?..."
Ernesto Calisti, ex terzino del club biancoceleste, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Laziale, ecco le sue parole

Ernesto Calisti, ex terzino cresciuto nella Primavera della Lazio e che è sceso in campo con la Prima Squadra nelle stagioni 1984-1987, collezionando 48 presenze ed una rete, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Laziale.
Le dichiarazioni di Ernesto Calisti a Radio Laziale
I tanti cambi in panchina
Per come ci siamo abituati negli ultimi anni non è la prima volta ma un cambio di allenatori così veloce in panchina non me l'aspettavo, quello di Juric ci poteva stare perché l'Atalanta messa così in classifica, con tanti risultati negativi di seguito, il cambio di allenatore era inevitabile. Per quanto riguarda le altre, forse si poteva aspettare un po' di più. Fiorentina? Si poteva dare il tempo a Pioli di lavorare, anche se poi nel calcio è così, è sempre l'allenatore a pagare anche se sono i giocatori ad andare in campo. Un avvio così non me l'aspettavo.
L'Atalanta
Palladino è un ottimo allenatore ma poi è chiaro che parla il campo, a Bergamo chi andavi a prendere? Non è facile trovare un allenatore all'altezza per la piazza di Bergamo, è andato via Gasperini che lì era un'istituzione e bisognava prendere un allenatore, che almeno sulla carta, ti dava qualcosa di concreto e al momento l'unico era Palladino, non vedo altre soluzioni. Non credo che potesse andare Mancini, anche se poi lui ha trovato squadre altrove. Per quanto riguarda le altre piazze, sappiamo come vanno le cose nel calcio, c'è un giro di procuratori e intermediari.
La Fiorentina
È una piazza calda, anche quando avevamo Eriksson ed eravamo terzi in classifica c'erano delle contestazioni anche forti. Se la zona retrocessione può risucchiarla? Io nella stagione 1984-1985, avevamo uno squadrone ma siamo retrocessi con la Lazio, c'erano Manfredonia, D'Amico, Ladrup, una squadra da Coppa UEFA ma ci siamo trovati veramente in grande difficoltà e purtroppo siamo retrocessi. Se non ti cali in una realtà diversa, pensi di poter vincere le partite con facilità e non diventi umile è difficile, la Fiorentina deve stare attenta perché è lì in fondo e la piazza è calda, non va in campo con serenità quando hai tante contestazioni. Per quanto riguarda le altre, come il Genoa, sono abituate a lottare. Grandi leader non li vedo, ci sono giocatori di esperienza ma la Fiorentina deve fare corpo unico e calarsi in una dimensione che non è la loro, deve cambiare registro sennò ti ritrovi in una situazione difficile.
Un allenatore che l'ha colpito
Un allenatore che mi ha colpito? Fábregas, non ha tanta esperienza come allenatore ma è stato un grandissimo calciatore. Se andiamo a vedere quanto ha speso la società e le potenzialità economiche è normale ma chi ha fatto il lavoro grosso è stato Fábregas, è una squadra con giocatori giovani e di grandissima qualità. Il Como ti diverte, gioca a calcio e farà delle buone cose, se la vedrà con tutte nel modo giusto, tutti faranno fatica contro il Como.
Sulle parole di Conte dopo l'incontro con il Bologna
Ci ha abituato a queste sparate, usa della psicologia per scuotere l'ambiente, che è caldo dato che vengono due scudetti, la Societa e la squadra. È il suo modo di fare, che può essere criticabile ma lo fa per scuotere l'ambiente per cercare di ottenere dei risultati. Bisogna vedere cosa è successo veramente all'interno ma per me è il solito Conte che cerca di portarsi a casa i risultati.
Nella pagina successiva le dichiarazioni di Calisti sulla Lazio










