Photo by Paolo Bruno/Getty Images via Onefootball
Photo by Paolo Bruno/Getty Images via Onefootball

Il club non è più con le mani legate, ma è libero di agire su più fronti, a partire dai rinnovi. Lo sblocco infatti permetterà di riprendere i colloqui con i vari calciatori in scadenza. Finora Lotito poteva solamente offrire gli stessi ingaggi spalmati su più anni, ma in questo modo si potrà andare incontro alle richieste. Basic ad esempio chiede uno stipendio che si avvicini ai 2 milioni. Il patron ne ha offerti 1,6 (ingaggio attuale), ma potrebbe alzare il tiro cercando di convincere l’ex Bordeaux, che da gennaio potrà già accordarsi con altri club vista la scadenza al 30 giugno. La stessa di Hysaj, Pedro e Vecino, che la società invece è pronta a salutare a differenza di Marusic, con cui si cercherà di riallacciare i rapporti deteriorati dopo la promessa di un adeguamento non mantenuta. Un po’ come Romagnoli, in scadenza nel 2027, che il premio lo attende addirittura da due anni, mentre per Gila ormai non sembrano esserci più speranze, con Chelsea, Bournemouth, Milan e Inter alla finestra. Guai però a farsi prendere dall’euforia. Giusto dare la priorità ai rinnovi, ma per gli acquisti servirà giudizio. Il bottino a disposizione dopo la mancata qualificazione in Europa è residuo e il rischio di mancarla di nuovo (oltre all’assenza persistente di altre entrate come lo sponsor) non fa altro che aumentare lo spettro di nuovi blocchi futuri sul mercato, senza dimenticare che la soglia del costo del lavoro allargato alla prossima semestrale del 30 marzo scenderà al 70%.

Il Messaggero 

Daniel Maldini nel mirino della Lazio: sogno biancoceleste e concorrenza sul mercato
Il miglior marcatore italiano in Bundesliga nel mirino della Lazio: il retroscena