È in arrivo una nuova sfida per le aquile, infatti, domenica 19 ottobre alle ore 18:00 dovranno scendere allo stadio di Bergamo per affrontare l'Atalanta, una squadra che fino ad ora ha sempre collezionato pareggi e vittorie ma nessuna sconfitta. Con soltanto 7 punti conquistati in ben 6 giornate, ormai la Lazio non può più permettersi di perdere e deve ritrovare la mentalità e l'energia giusta per tentare di riscalare la classifica di Serie A. Riguardo il difficile incontro si è espresso Cesar Rodrigues ai taccuini di LazioPress, calciatore che ha indossato la maglia biancoceleste nelle stagioni 2001-2006, realizzando 86 presenze e 13 gol, tra cui la storica rete nel derby del 6 gennaio 2005, ed alzando la Coppa Italia nel 2003-2004, dopo il trionfo contro la Juventus in finale. 

Le dichiarazioni di Cesar Rodrigues a LazioPress 

La crisi attuale della Lazio

È un momento delicatissimo ma di una gestione che da 21 anni gestisce in questo modo, senza fare quel salto di qualità che si può fare, con dinamiche gestionali che compromettono le stagioni, i tifosi e la passione, perché viene gestita da chi non ha l'amore per la Lazio e vede solo investimento e il potere di stare davanti una società così grande e non rispettare tutto il fuori campo di questo contesto. È così ed è sempre stato così, però siamo andati un po' oltre, con il blocco del mercato, con il ritorno di Sarri con cui si sperava di poter fare meglio ma, purtroppo, avendo dei grandi limiti di rosa ci si è dovuti accontentare di situazioni che lui non sapeva di dover accettare. Per tutto ciò si crea questo malessere interno, questa insoddisfazione generale di non poter sperare  di fare di più.

Gli incontri con Atalanta, Juventus, Inter e i possibili recuperi

Se c'è qualche speranza contro Atlanta, Juventus e Inter? Speriamo ma la situazione è già difficile avendo a disposizione tutti i giocatori che potrebbero fare delle cose belle in campo. Poi per il discorso a livello sanitario di infortuni, cartellini e giocatori che sono rimasti perché non potevano andare via, altri che non sono arrivati per potenziare la rosa perché non sono potuti entrare, speriamo di poter avere a disposizione i giocatori che stanno meglio e sono più in forma ma la situazione è difficile e delicata.

A prescindere da queste squadre che stanno bene, l'infortunio e i cartellini ci stanno ma non avere una rosa per un mercato chiuso e le insoddisfazioni di un allenatore, che non avrebbe voluto lavorare con molti giocatori per scelte tecniche, limitano una situazione difficile da gestire e non piacevole.

Non c'è l'umore o gli stimoli, per quanto uno possa voler fare, per quanto uno possa dedicarsi e impegnarsi, ha dei grossi limiti però ci si deve accontentare per forza perché non c'è un'altra scelta ed è questo il problema, quindi speriamo che i ragazzi, che ancora non hanno la certezza di poter tornare a breve in campo, possano dare il meglio anche con tutti questi limiti.

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