Carta bianca su tutto, alla Sir Alex Ferguson. Il progetto allenatore-manager non è mai tramontato, è stato solo rimandato di un anno al momento del rinnovo (sino al 2025) di Sarri a giugno scorso. Sia che resterà Tare (in scadenza), sia che Fabiani faccia il salto, sia che subentri un nuovo direttore sportivo, tutto dovrà ruotare di più intorno a Maurizio e al suo navigato talento tecnico-tattico. Lotito lo ha promesso e nell’ultima sessione estiva si è ancora più convinto della bontà di ogni suo suggerimento di mercato: Provedel, Romagnoli, Casale e Vecino, per esempio. L’anno prima l’allenatore aveva favorito il ritorno di Felipe Anderson, ma soprattutto il rilancio di Pedro, ex scarto giallorosso che ora il presidente ha già blindato, nonostante le 35 primavere sul passaporto spagnolo: «È un fenomeno ed è già stata esercitata l’opzione a favore della Lazio di un altro anno». Ormai è innegabile l’intuito di Sarri, che non chiede mai la luna, sa scovare anche occasioni gratis o comunque a prezzo contenuto, purché rientrino nel suo credo. Per questo ha invece bocciato Fares e Kamenovic (ancora da piazzare), insieme a Muriqi e Vavro. Lavorerà ancora su Cancellieri e Marcos Antonio, proverà a rilanciare Maximiano sebbene non sia adatto al suo gioco. Talvolta Lotito invoca una maggior valorizzazione dell’intero organico, chiede «un compromesso con Luis Alberto», ma alla fine Sarri dimostra nei fatti di insistere tanto con il materiale in mano prima di arrivare a un epilogo. Maurizio non ha nessun pregiudizio: ha rivalutato in casa Patric e Cataldi, trasformato Lazzari in terzino e Zaccagni (ieri gestito con Gila) nel miglior esterno italiano, si è convinto a lanciare finalmente Luka Romero.

NASCE LA MEDIA COMPANY - «Maurizio non è facile da gestire, ma è un grande allenatore e un grande uomo, che vive h24 di calcio. Ha fatto un lavoro straordinario sinora e ha portato la Lazio al quarto posto. Dobbiamo ripartire a gennaio con lo stesso spirito», ribadisce Lotito. Ma fra sei mesi Sarri lo attenderà al varco, perché non vuole più intralci nel suo percorso. Il tecnico adora il patron, è pronto a venirgli incontro sulle esigenze di bilancio. A giugno ha accettato col prolungamento un piano equilibrato per il futuro: anche nelle entrate, per mantenere un monte stipendi congruo e competitivo, bisognerà risparmiare sui cartellini con acquisti giovani o a parametro zero, ma Sarri pretende l’ultima voce in capitolo. Come accaduto con la tournée in Argentina, trasformata in un mini-ritiro turco: il 14 dicembre l’amichevole contro il Galatasaray, il 17 contro l’Hatayspor, prima del rientro il 18 a Formello e – forse – della cena di Natale proprio con Lotito. Che a sua volta annuncia «una sorpresa a gennaio». Riguarda la comunicazione in espansione con contenuti marketing di successo: con la società Nvp nascerà una Media Company per far emergere ancora di più i prodotti della Lazio. Il Messaggero/Alberto Abbate

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