Photo by Grazia Neri/Getty Images via Onefootball
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L'ex difensore biancoceleste Paolo Negro ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de Il Calcio Sul Web inerenti al periodo trascorso alla Lazio, il momento che stanno vivendo le aquile e il calcio ai tempi in cui lui era in campo.

Le dichiarazioni di Paolo Negro a Il Calcio Sul Web

Il calcio ai suoi tempi 

Mi ritengo fortunato perché penso di aver fatto gli anni più belli nel calcio italiano, con campioni di livello altissimo, giocatori che volevano venire in Italia appena si creava la possibilità. Adesso è diverso: ci si basa più sugli schemi e meno sulla libertà di pensiero, così dimentichiamo che il calcio è arte. Anche i tifosi sono meno coinvolti, sono troppe le partite ravvicinate. Queste partite che vanno a fare in giro per il mondo lasciano il tempo che trovano, l’esempio di Milan-Como anche in Australia fa perdere qualsiasi significato dello sport che amiamo. Ai tempi miei si diceva che il presidente era tifoso, faccio l’esempio di Cragnotti alla Lazio, Sensi alla Roma, Tanzi al Parma. Tutti erano tifosi ed era diverso, si andava a caccia dell’entusiasmo.

La partita che gli è rimasta nel cuore 

Ho sempre detto che la finale di Supercoppa Europea contro il Manchester United avrà un ricordo indelebile, anche se le emozioni ci sono state e non da meno anche con lo scudetto ovviamente. Scelgo, però, quella partita perché penso che abbia proiettato la Lazio in una nuova dimensione: eravamo i più forti d’Europa.

I calciatori con cui ha legato di più 

Sono un tipo che lega con tutti, uscivo con la maggior parte dei miei compagni, citandone due: Stam e Favalli, ma anche con Simeone. Lo spogliatoio penso sia stato la nostra forza.

Cosa farebbe per riportare la Lazio in alto

Ridarei un po’ di lazialità, so che sarò contestato, non dai tifosi, ma serve rimettere gente che ha la Lazio nel cuore in società. Menomale che c’è Sarri, senza di lui non so come sarebbe potuta andare. Un applauso a Maurizio. Al popolo laziale dico di non mollare mai.

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