Quanto il terreno dell'Olimpico influisce sul vostro gioco?

"E' molto importante per noi, a Bergamo lo stadio era perfetto con una condizione del prato spettacolare. Noi vogliamo fare il nostro gioco e farlo all'Olimpico condiziona troppo il nostro gioco".

Quanto è cresciuta la Lazio sotto il punto di vista mentale?

"Abbiamo fatto un grande passo avanti rispetto all'anno scorso, ora abbiamo capito meglio ciò che vuole il Mister anche grazie ai giocatori che sono arrivati. Abbiamo grande fiducia e grande personalità anche in fase difensiva dove l'anno scorso abbiamo sofferto".

Che ricordi hai dell'allenatore dei danesi?

"E' una persona molto brava che conosco molto bene perché era il coordinatore della Masia, gli piace fare un bel calcio e allena una squadra con buoni giocatori. Sarà una partita molto difficile per noi ma vogliamo andare avanti in Europa League".

Ti convince questo tridente senza Ciro?

"Sappiamo tutti che Ciro è un giocatore importante per noi però siamo tutti qua per aiutare la squadra. Felipe ha fatto una partita incredibile contro l'Atalanta, è stato il migliore in campo. Ciro è un riferimento per noi anche per come attacca la difesa, Felipe sa entrare molto fra le linee e quindi abbiamo soluzioni diverse".

Che consigli puoi dare a Cancellieri?

"Luka e Matteo stanno imparando tanto, lavorano seriamente e sono ambiziosi. Devono portare pazienza perché spetta poi all'allenatore decidere quando schierarli in campo".

Con la nazionale è un capitolo chiuso?

"Il rapporto è finito dopo tanti anni di assenza per cui credo che la Spagna ha una nuova generazione che sta crescendo. Luis Enrique sta gestendo molto bene questo cambio".

In cosa sei cresciuto alla Lazio?

"Sempre si impara qualcosa nelle squadre in cui si gioca. La mia ambizione è vincere e Sarri mi ha convinto a venire alla Lazio perché entrambi vogliamo raggiungere certi traguardi. La Lazio è una squadra che ha vinto nella sua storia e quindi voglio trovare un successo anche qua attraverso il lavoro".

Nel centrocampo del Barcellona poteva giocare anche Milinkovic?

"Titolare è difficile (ride, ndr). E' un giocatore forte ma non dimentichiamoci anche chi aveva quel Barcellona, lui è un centrocampista completo e quindi può ritagliarsi ovunque il suo spazio".

Hai deciso già sul tuo futuro?

"Non ho parlato col Presidente e Igli, non è questo il momento opportuno. Pensiamo alle partite che sono tante, ci sarà tempo per pensare al futuro. Arrivare alla Lazio è stato speciale ma non è il momento di farlo".

Che ambiente hai trovato alla Lazio?

"E' difficile andare via da Barcellona perché un grande club ma alla Lazio è davvero speciale giocare, festeggiare un gol sotto la curva è meraviglioso. E' una società dove si sta bene e si riesce a fare calcio".

Come si spiegano i crolli come nella gara di andata?

"Non si spiegano perché sono gare iniziate male e finite peggio. In Europa è così, ci sta un altro ritmo e si paga molto caro l'errore rispetto al campionato. Non bisogna guardare il nome delle squadre perché tutti vogliono mettersi in mostra".

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