E che non si dica che il Milan sia la bestia nera di Milinkovic: «Si è ricordato spesso negli ultimi due giorni che non avevo mai segnato contro di loro – ha rivelato il Sergente a Dazn – e io ho risposto così». Alla 19esima occasione arriva finalmente la gioia che suona come una liberazione per il serbo: «Questa partita la possiamo inserire sicuramente al primo posto tra le più belle qui. Vittoria importante e stadio pieno. Abbiamo fatto una grande prestazione. Tutti hanno giocato bene e abbiamo meritato il risultato. Ora andiamo avanti a testa bassa». Sarri se lo aspettava il suo guizzo e in conferenza non lo ha nascosto: «Se continua così, magari togliendo qualche frivolezza, quando avrà recuperato a pieno ci darà tanto». Detto, fatto. Sergej si fa trovare pronto e sogna in grande: «Ci sono sempre i momenti di calo, ma se giochiamo come le ultime tre sfide possiamo arrivare in alto». E addirittura pensare allo scudetto: «Perché no. Se giochiamo così contro i campioni dello scorso anno...». Si fa scappare un’allusione Milinkovic e chiude pure scherzando sul fantacalcio: «Ovviamente mi sono schierato, un bel +3». Finalmente arriva la prima perla del nuovo anno in un trionfo di tecnica e imprevedibilità. Cross di Zaccagni, doppio velo di Luis Alberto e Felipe Anderson e piattone sinistro che non lascia scampo a Tatarusanu. Il numero 21 interrompe un digiuno di nove partite in campionato che riportava ai primi tempi nella Capitale. Corre e chiede alla Nord di alzare il volume Sergej, poi scarica tutta l’adrenalina con un pugno al cielo. Non gli era mai capitato di chiudere il girone di andata con 4 gol e 8 assist (più di tutti in Serie A). Una vera e propria festa per il Sergente, che con la fascia al braccio stacca un capitano come Ledesma al nono posto dei più presenti con la maglia del club a quota 319, mentre Immobile urla il suo nome dalla tribuna. Da tempo invece Milinkovic è il centrocampista più prolifico della storia della Lazio (64 centri), ecco perché Lotito non molla la presa con l’agente Kezman.

TENTAZIONI E CONTRATTO - Il patron è disposto ad alzargli l’ingaggio fino a 5 milioni bonus compresi, ma dalla Premier League le tentazioni sono tante. Dall’Arsenal capolista alla superpotenza economica Newcastle, diversi club stanno pensando al talento del numero 21, ma ogni discorso è rimandato. Prima il Sergente vorrà guidare la squadra verso la Champions. Un obiettivo che al momento provoca disaccordi tra la dirigenza e Sarri, ma che il serbo giocherà di sicuro la prossima stagione. Bisogna solo capire con chi, ma ci sarà modo di pensarci. Ora è meglio godersi il terzo posto con vista sul secondo. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

 
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